Emigranti mancati e reali

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Elenco di paesi a cui fu richiesto l’espatrio in calligrafia originale di mio padre

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Risposta del Venezuela alla richiesta di espatrio

Nella grande euforia del ricordo dei trattati del ’57 che, nella mia ingenuità credevo molto più decisivi di quanto poi furono, ricordo la dimenticata emigrazione italiana. Nel ’57 si parlava, oltre del carbone e dell’acciaio, di una Europa priva di frontiere dal nord della Germania alla Sicilia, una “Utopia” enorme. Ma quanti furono costretti dalla fame a partire… “Partono i bastimenti, per terre assai luntane”…… Quanti nelle navi bellissime nella prima, discrete nella seconda, infernali nella terza classe, solcarono i mari per portare lavoro a coloro che in Italia non l’avevano. Per far cosa? Tranne i pochi che trovarono, per fortuna o abilità, il bengodi, tanti, troppi fecero i mestieri più umili, taglieggiati da Cosa Nostra, che lasciava loro forse le briciole. Alcuni, come Sacco e Vanzetti, condannati senza colpa a morte.
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Botteghe e bottegai(e)

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La mitica bottega

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Mosè Mario e la sua biancheria

Oggi comprare diventa sempre più impersonale: al supermercato (luogo che ai miei tempi neanche esisteva) ti limiti a scegliere tra ciò che trovi, riempire un carrello, spesso dopo esserti adirato per l’euro con cui sbloccarlo che, puntualmente, non hai, passare davanti a signorine cassiere alle quali non cale nulla di cosa tu abbia comprato, vista anche la mala grazia con cui ammucchiano la tua spesa dopo averla passata sul lettore per il prezzo. Giunto a casa, ti accorgi di aver acquistato per un esercito anche se al massimo siete in due persone.
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Secolo Ventesimo

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Tram a cavalli

Degli inizi del secolo ventesimo, e qualcosa anche del precedente, ho poche, preziose ma frammentarie notizie dai racconti di papà e nonna Noemi. Le carrozze a cavalli portavano al lavoro e a passeggio; per il popolino c’erano i tram, non ancora elettrici, altrimenti detti omnibus (come De Amicis li chiamava nel libro Cuore); l’auto era solo un esperimento. Nonna era nata nel 1883 nella scomparsa via Rua (la via Condotti del Ghetto di allora), libera dopo secoli di persecuzioni, ma con le stesse modalità di vita di secoli prima. Ho raccontato ai miei pazienti lettori di avvenimenti per lei unici (l’arrivo di Buffalo Bill, i gelati occasionalmente presi insieme agli adulti – grande avvenimento -, l’arrivo dell’elettricità) che ha enfatizzato per tutta la sua vita.
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Televisione in bianco e nero

Ricordo le prime belle annunciatrici: la Borroni, la Colombo,la Gambineri (quasi sempre a mezzobusto)

Ricordo le prime belle annunciatrici: la Borroni, la Colombo,la Gambineri (quasi sempre a mezzobusto)

Quando si cominciò a parlare di televisione avevo dodici anni. Avevo qualche notizia dall’America da zia Lidia, sorella di nonna Noemi, che aveva una figlia, Fernanda, a New York, ma nel mio immaginario si trattava di una grande radio con accluse immagini. Prima stavamo tutti seduti intorno ad una radio, vecchia o nuova che fosse, e ….. immaginavamo.
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