Pillole di vita del … Madesdic

Sono nato di sei mesi, evento raro oggi, quasi da Domenica del Corriere allora. I miei erano andati in ospedale pensando non nascessi vivo, invece il dottore si affacciò chiedendo agli attoniti famigliari: “i vestiti del bambino?”, nessuno aveva pensato a portarli. I problemi iniziarono subito, ma mia nonna prese la situazione in mano: scatola da scarpe, ovatta,  e una incubatrice ante litteram era fatta. Toglievano il latte materno con un tiralatte, e mi nutrivano dal naso. Ogni volta diventavo cianotico tanto che una suora, spaventatissima, tentò un battesimo. Ci volle una nutrita corrispondenza tra papà e il parroco per evitarlo. Poi la fuga con la famiglia dove poi nacque Bordimaia. Del dopoguerra mi sono soffermato e molto ho parlato dei miei (e nostri) studi (per così dire).
Finito il liceo, con l’aiuto di Rino che ancora ringrazio, finì anche la vita spensierata: mio padre si ammalò seriamente e a diciannove anni dovetti prendere decisioni che credo oggi per un pari età sarebbero impossibili. Dovevo salvare l’azienda, mantenere mia mamma e mia sorella, e volevo comunque laurearmi. Di giorno lavoro, di notte studio. E ce l’ho fatta. In quattro anni meno una sessione eccomi laureato, se pur con voto risibile. Iniziai un lavoro che non amavo, l’agente di commercio, ma mi toccava anche se avrei voluto fare il giudice! In seguito, per mia fortuna, incontrai Paola, l’angelo della mia vita! Per anni accudii mio padre, non facendogli pesare le decisioni che dovevo prendere in sua vece. Finito anche il lavoro di agente, mi sono occupato con mia sorella di un vechio immobile, un’antica fabbrica, che papà aveva acquistato nel ’63 e trasformato magicamente in vari luoghi di svago per giovani, le prime discoteche. Sempre col sostegno e l’affetto di Paola in primis, dei miei magici compagni poi amici, a tutti grazie.

2 pensieri su “Pillole di vita del … Madesdic

  1. Ciao.
    Ho letto adesso il testo di Pillole di vita. Le frasi dell’inizio le ho vissute anch’io con la nascita di mio figlio Dan che nel ’72 (molti anni dopo) è nato anche lui di sei mesi, con un peso di 1,230 kg. Ringrazio l’Universo perché a quell’epoca le guerre si svolgevano lontano. L’ospedale Einstein di S. Paulo, inaugurato 20 giorni prima, aveva ricevuto in quella settimana la sua prima incubatrice ed io che pensavo di non conoscerlo mai, non potevo credere quando il medico ha urlato “è nato e piange”!!!
    Non dimenticherò mai quella frase. Me lo sono portato a casa 50 giorni dopo in una scatola di scarpe ripiena di ovatta, pesava 2 kg.
    Un anno dopo pesava 16 kg e da adulto è alto 1.87!!!. ….. Storie di vita
    Un abbraccio

    Patricia

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