Bordimaia: una visione femminile

Con grandissimo piacere pubblico il primo contributo di Paola.

Anche io voglio ricordare Velletri e Bordimaia: quando sono andata la prima volta alla vigna, mentre varcavo quel cancello mi sembrava che si avverasse un sogno. Da sempre adoravo la campagna: ci si andava insieme ai noti amici, si giocava tutti insieme nella pineta, si prendeva il sole, si arrivava al fosso, si pranzava anche con le fragoline lavate col vino della vigna. La giornata scorreva bellissima. Ero un pò gelosa di Bordimaia, sempre nei loro discorsi, perché non ne facevo parte. Appena sposati però, una delle mie prime richieste fu di entrarne a pieno titolo, insieme alle mogli degli amici di Fabio. Mio marito promise di chiedere a tutti l’ingresso delle rispettive mogli a Bordimaia. Un giorno purtroppo la casa e la vigna di Velletri furono vendute, un grande sogno infranto, nonostante ciò Bordimaia è rimasta nel mio cuore come, credo, nel cuore delle altre mogli. Poco tempo fa, quarant’anni dopo si è riaperto quel cancello, e sono riapparse inalterate tutte le emozioni di allora e, grazie a Leonardo e Tiziana che ci hanno permesso di rivivivere quel sogno, si riaccende, come se il tempo non esistesse, la luce di Bordimaia, che, sono sicura, è stata un vero cemento per tutti voi amici e per noi, vostre mogli.
Tiziana e Leonardo ci fecero fare, una volta entrati, il giro della (ex) vigna. Fabio riconobbe un melo, unico albero rimasto dai suoi  trascorsi  a Bordimaia. Pensai: “è invecchiato con noi, ma sempre giovane”.

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